LE PAROLE DI ORIANA in concerto
Omaggio a Fallaci
di e con Maria Rosaria Omaggio
al pianoforte Cristiana Pegoraro
Impressioni visive di Carlo Fatigoni e Vincenzo Oliva
Tecnica di Stefano Berti
Produzione Angelaria Associazione Culturale
TRAMA
Si è detto molto su Oriana Fallaci in questi ultimi tempi difficili e turbolenti. E, a oltre dieci anni dalla sua scomparsa, le sue profetiche dichiarazioni continuano a far discutere. Oriana Fallaci non può che essere raccontata attraverso la sua vasta opera, per avere un ritratto obiettivo della sua complessa e lunga attività congiuntamente alle tante sfaccettature di un carattere forte e fragile, indomito e solitario, determinato ma ironicamente toscano.
Con le sue parole, testuali frasi dall’inconfondibile stile sempre narrato in prima persona, Maria Rosaria Omaggio riporta in vita Oriana Fallaci, nello spettacolo “Omaggio a Fallaci – Le parole di Oriana in concerto”. Oriana racconta Fallaci, Penelope svela Cassandra, presenta se stessa, in una sorta di conferenza, rivelando la natura intima delle sue scelte, perfino delle delusioni amorose che hanno inevitabilmente segnato il suo carattere. Ne nasce il ritratto di una donna scomoda, dalla imprevedibile e sfaccettata personalità che sorprende per complessità, dimostrandosi aggressiva e fragile, generosa ed egocentrica, cupa e spiritosamente toscana, timida e indomita allo stesso tempo.
Il testo è esaltato dal tocco magico al pianoforte di Cristiana Pegoraro, che esegue brani classici amati dalla giornalista, ma anche sue composizioni originali arrangiate per lo spettacolo. Un racconto che si avvale, inoltre, di materiale multimediale, quasi a poter vedere i ricordi che scorrono nella sua mente mentre parla. La sequenza fotografica scelta dalla regia e i video a cura di Carlo Fatigoni e Vincenzo Oliva consentono di cavalcare la sua storia, ma anche quella con la S maiuscola, quella che riguarda ognuno e dove la grande giornalista si inserì «come un tarlo nella Storia». Le immagini a commento dei suoi ultimi libri scuotono per la profetica invettiva.
NOTE DI REGIA
Undici anni dalla morte di Oriana Fallaci e ormai quasi undici anni che la interpreto, sin dal giorno della presentazione del suo ultimo romanzo “Un cappello pieno di ciliegie”, fino alla recente emozione per il decennale, il 15 settembre 2016, a Firenze mentre la sua città la riabbracciava intitolandole una piazza. Un lungo periodo durante il quale ho letto e studiato ogni suo scritto e conosciuto chi l’ha frequentata. C’è un’evidente spaccatura di opinioni riguardo il suo operato ed è lì la maggiore difficoltà di racconto. Ho imparato che solo Oriana può raccontare la Fallaci e solo attraverso le fessure dello sguardo osservatore, arguto e sensibile della Fallaci è possibile rivelare Oriana nella sua natura più intima e quotidiana. Fallaci narra Oriana, racconta se stessa, come ha sempre fatto, e in una sorta di conferenza dove le sue testuali parole, sempre scelte con una cura meticolosa, quasi maniacale, sono esaltate dalla musica e dalle immagini, che scorrono come i ricordi nella mente di chi narra. Così la messa in scena diventa anche la riscoperta del suo instancabile lavoro, di tante pagine della sua grande opera, stimolando a leggerla o rileggerla. “Le parole di Oriana” è un omaggio ad una grande italiana, un’ammirata attenzione agli scritti preziosi che ci ha lasciato e che l’hanno resa famosa nel mondo intero: «A lasciare i miei libri mi sembra di morire un po’ meno quando morirò. Proprio come succede quando si lascia un figlio e si continua a vivere attraverso di lui».
Maria Rosaria Omaggio
Questo spettacolo mi ha fatto avvicinare ancora di più alla Oriana Fallaci scrittrice e donna. I suoi testi mi hanno ispirato a comporre alcune delle musiche in programma. Musica intensa, dalle emozioni diverse così come poliedrico è il quadro che ne esce di Oriana attraverso i suoi scritti. In programma, anche alcuni dei brani musicali prediletti dalla grande scrittrice, che ho arrangiato per pianoforte. Preparare questo spettacolo è stato un lavoro entusiasmante. Stupefacente l’attualità delle parole di Oriana, che ti scuotono l’anima. Sorprendente il suo umorismo, a cui ci avviciniamo attraverso divertenti aneddoti che strappano sorrisi al pubblico. Io vivo in parte a NY, città che mi lega alla Fallaci. Ero a NY quando c’e’ stato l’attentato alle torri gemelle, 15 anni fa, e ho vissuto ogni istante di quella tragedia. Riviverla nelle parole di Oriana, mentre suono il mio brano preferito, “Il vento e il mare”, è uno dei momenti più toccanti dello spettacolo. Lavorare con Maria Rosaria Omaggio è ogni volta un’esperienza unica. Non credo ci sia un’attrice al giorno d’oggi che possa portare in scena un’Oriana migliore.
Cristiana Pegoraro