MORRICONE STORIES
con Stefano Di Battista, alto & soprano saxophone – Fred Nardin, piano – Daniele Sorrentino, contrabbasso – André Ceccarelli, percussioni
Produzione Filippo Raspanti
IN BREVE
Lo speciale omaggio del sassofonista Stefano Di Battista a Ennio Morricone, al quale era legato da una sincera amicizia e da diverse collaborazioni ha protagoniste non solo le immortali colonne sonore del Maestro ma anche il brano Flora che Morricone scrisse proprio per Di Battista.
Una miniera inesauribile, un tesoro di fantasie del pensiero associate a immagini di ogni genere, oltremodo versatili, disponibili a essere trattate, ritrattate, riscoperte. Potremmo ascoltarle fatte da un coro bulgaro o da un quintetto di ocarine, sarebbero comunque godibili e perfettamente riconoscibili. Ma quando c’è di mezzo il jazz…beh, quella è un’altra storia, sembra davvero un matrimonio perfetto, naturale, diciamo pure inevitabile.
La musica di Morricone significa esaltazione di tracce melodiche spesso fortemente emozionali, in una trama di armonie intelligenti, ed è esattamente quello che fa il jazz, e ancora di più quello che fa uno come Stefano Di Battista, che con i temi del Maestro gioca come se fossero materia magica, sostanza di quella speciale e misteriosa zona della musica che ci riempie quasi inspiegabilmente l’anima.
Stefano Di Battista ha voluto includere temi marginali, o meglio film marginali oppure dimenticati come Veruschka e Cosa avete fatto a Solange? Un repertorio ancora tutto da scoprire, per ricordare che al di là delle celebrità Morricone di film ne ha fatti più di 500. Ricercatezze certo, ma molto preziose, con il godimento puro di ascoltare temi conosciuti che diventano perfetti standard jazz, come Metti una sera a cena, swingante e ironica, oppure Il buono, il brutto e il cattivo che si rivela come un duello di improvvisazioni – col sax che prende la parte di quel breve spunto di note che all’origine fu ispirato dal verso del coyote – prima di sciogliersi nell’emozione purissima del Tema di Deborah di C’era una volta in America che è una delle più belle invenzioni di Morricone, alla quale teneva moltissimo perché esprimeva molto bene il suo ideale di melodia, scritta con un esiguo numero di note e con il massimo risultato. Per non dire della delicata rilettura di The mission, con un elegante passaggio dall’oboe originale al sax soprano. Un meccanismo perfetto, che potrebbe continuare per altri dischi, come una serie, come se una parte del pensiero di Morricone fosse stata sempre, magari senza saperlo, votata al jazz.
PROGRAMMA
Ennio Morricone (Roma, 10 novembre 1928 – 6 luglio 2020)
Cosa avete fatto a Solange? (da What Have You Done to Solange?)
Peur sur la ville (da Fear Over the City)
La cosa buffa (da La cosa buffa)
Veruschka (da Veruschka)
Deborah’s Theme (da Once Upon a Time in America)
Metti, una sera a cena (da Metti, una sera a cena)
Apertura della caccia (da 1900)
Il grande silenzio (da The Great Silence)
Flora
La donna della domenica (da The Sunday Woman)
Gabriel’s Oboe (da The Mission)
Il Buono, il Brutto e il Cattivo (da The Good, The Bad And The Ugly)